STORIA DEL TENNIS E DEL PADEL
Storia del tennis

Una gara alle prime Olimpiadi moderne svoltesi ad Atene nel 1896.
La storia del tennis affonda, probabilmente, le proprie origini nel gioco greco dello sphairistike ed è menzionato nella letteratura fin dal Medioevo.
Gawain Gwalltafwyn, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, gioca a tennis con un gruppo di giganti nel racconto The Turke and Gowin.
La forma medievale del tennis era chiamata real tennis (dall'inglese "tennis vero"). Il real tennis si evolse per tre secoli dal jeu de paume, un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano e che aveva dei richiami alla palla basca e alla pallamano americana. Prima la palla era colpita con la mano nuda, poi con la stessa coperta da un guanto.
In relzione alle dimensioni e alla forma dei primi campi, una teoria suggerisce che il gioco fosse inizialmente giocato dai monaci di clausura.
Intorno al 1520 il guanto era diventato una piccola racchetta. Un ritratto del re Carlo IX di Francia del 1552 ritrae il neonato sovrano con una racchetta in mano. Il real tennis aumentò la sua popolarità di volta in volta tra i nobili francesi e raggiunse il massimo picco nel XVI secolo.
Francesco I di Francia, appassionato del real tennis, costruì campi e divulgò il gioco sia tra i membri della corte sia tra il popolo. Il suo successore Enrico II, ottimo giocatore, continuò la tradizione. Il prete italiano Antonio Scaino da Salo descrisse tale gioco nel libro intitolato Trattato del Giuoco della Palla scritto nel 1555.
Ben due re francesi morirono in incidenti legati al gioco: Luigi X per problemi di probabile natura circolatoria occorsigli dopo una partita e Carlo VIII per essere stato colpito violentemente dalla palla.
Gawain Gwalltafwyn, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, gioca a tennis con un gruppo di giganti nel racconto The Turke and Gowin.
La forma medievale del tennis era chiamata real tennis (dall'inglese "tennis vero"). Il real tennis si evolse per tre secoli dal jeu de paume, un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano e che aveva dei richiami alla palla basca e alla pallamano americana. Prima la palla era colpita con la mano nuda, poi con la stessa coperta da un guanto.
In relzione alle dimensioni e alla forma dei primi campi, una teoria suggerisce che il gioco fosse inizialmente giocato dai monaci di clausura.
Intorno al 1520 il guanto era diventato una piccola racchetta. Un ritratto del re Carlo IX di Francia del 1552 ritrae il neonato sovrano con una racchetta in mano. Il real tennis aumentò la sua popolarità di volta in volta tra i nobili francesi e raggiunse il massimo picco nel XVI secolo.
Francesco I di Francia, appassionato del real tennis, costruì campi e divulgò il gioco sia tra i membri della corte sia tra il popolo. Il suo successore Enrico II, ottimo giocatore, continuò la tradizione. Il prete italiano Antonio Scaino da Salo descrisse tale gioco nel libro intitolato Trattato del Giuoco della Palla scritto nel 1555.
Ben due re francesi morirono in incidenti legati al gioco: Luigi X per problemi di probabile natura circolatoria occorsigli dopo una partita e Carlo VIII per essere stato colpito violentemente dalla palla.
Racchette e palle da pallacorda
Re Carlo IX stabilì la prima corporazione dei professionisti di pallacorda nel 1571, organnizando inoltre il primo torneo con racchette diviso in tre categorie: apprendisti, amatori, professionisti.
Il primo codice che stabiliva il regolamento ufficiale fu pubblicato nel 1599 da un professionista di nome Forbet.
Sebbene con Enrico V d'Inghilterra il real tennis fosse divenuto popolare anche fra i reali, fu Enrico VIII a rendere lo sport famoso nel suo paese, giocandovi in un campo di Hampton Court Palace fatto costruire all'uopo nel 1530.
Si ritiene che Anna Bolena stesse assistendo a un incontro di real tennis quando venne fatta arrestare e che Enrico stesse giocando quando gli giunse la notizia della sua esecuzione.
Durante il regno di Giacomo I d'Inghilterra esistevano ben 14 campi nella sola Londra.
William Shakespeare nell'opera Enrico V cita le palle del real tennis (tennis balles), quando narra che un cestino pieno di palle viene consegnato a re Enrico quale simbolo della sua giovinezza e spensieratezza.
Nel XVII secolo il gioco si diffuse completamente tra la nobiltà della Francia, della Spagna, dell'Italia e dell'Impero Austro-Ungarico, ma nel periodo di affermazione del puritanesimo subì una pesante perdita di popolarità.
Ai tempi di Napoleone il real tennis era stato ormai largamente abbandonato dalle famiglie nobili. Nella Rivoluzione francese la pallacorda giocò un piccolo ruolo con la firma del Giuramento della Sala della Pallacorda.
Durante il XVIII e all'inizio del XIX secolo il real tennis diminuì molto il suo seguito di praticanti e spettatori, sostituito da altri tre sport con palla e racchetta: il racquets, lo squash e il lawn tennis, ovvero lo sport che oggi tutti conoscono semplicemente come tennis.
Il primo codice che stabiliva il regolamento ufficiale fu pubblicato nel 1599 da un professionista di nome Forbet.
Sebbene con Enrico V d'Inghilterra il real tennis fosse divenuto popolare anche fra i reali, fu Enrico VIII a rendere lo sport famoso nel suo paese, giocandovi in un campo di Hampton Court Palace fatto costruire all'uopo nel 1530.
Si ritiene che Anna Bolena stesse assistendo a un incontro di real tennis quando venne fatta arrestare e che Enrico stesse giocando quando gli giunse la notizia della sua esecuzione.
Durante il regno di Giacomo I d'Inghilterra esistevano ben 14 campi nella sola Londra.
William Shakespeare nell'opera Enrico V cita le palle del real tennis (tennis balles), quando narra che un cestino pieno di palle viene consegnato a re Enrico quale simbolo della sua giovinezza e spensieratezza.
Nel XVII secolo il gioco si diffuse completamente tra la nobiltà della Francia, della Spagna, dell'Italia e dell'Impero Austro-Ungarico, ma nel periodo di affermazione del puritanesimo subì una pesante perdita di popolarità.
Ai tempi di Napoleone il real tennis era stato ormai largamente abbandonato dalle famiglie nobili. Nella Rivoluzione francese la pallacorda giocò un piccolo ruolo con la firma del Giuramento della Sala della Pallacorda.
Durante il XVIII e all'inizio del XIX secolo il real tennis diminuì molto il suo seguito di praticanti e spettatori, sostituito da altri tre sport con palla e racchetta: il racquets, lo squash e il lawn tennis, ovvero lo sport che oggi tutti conoscono semplicemente come tennis.
Il nome
Il nome nacque dall'errore di pronuncia dei primi tennisti inglesi: nel XV secolo era obbligatorio, prima di lanciare la palla, gridare in francese l'avvertimento tenez! (tenete!). L'assonanza portò gli inglesi a chiamare il gioco "tennis".
In Inghilterra non è tuttavia ortodosso designare il tennis con il semplice lemma "tennis". Quest'ultimo infatti è ancora riservato alla pallacorda, mentre il nome corretto è lawn tennis.
In Inghilterra non è tuttavia ortodosso designare il tennis con il semplice lemma "tennis". Quest'ultimo infatti è ancora riservato alla pallacorda, mentre il nome corretto è lawn tennis.
Il tennis moderno
Il 23 febbraio 1874 il maggiore inglese Walter Clopton Wingfield brevettò alla Camera dei Mestieri di Londra l'invenzione di un nuovo gioco, consistente in un campo a forma di clessidra, diviso al centro da una rete sospesa.
Il gioco era addirittura confezionato in una scatola contenente alcune palle, quattro racchette, la rete e le indicazioni per segnare il campo. Il gioco era fondato sulle regole del vecchio real tennis e, su suggerimento di Arthur Balfour, venne chiamato lawn-tennis.
La data di nascita ufficiale del tennis moderno risulta essere, quindi, il 23 febbraio 1874.
Wingfield prese in prestito parole ed espressioni francesi per la nomenclatura del suo gioco:
• deuce (usato per indicare il 40 pari), deriva da à deux le jeu, che significa "a entrambi il gioco".
• love (usato per indicare lo zero), deriva da l'oeuf, che significa "uovo", che a sua volta ricorda forma dello zero.
La singolare convenzione di segnare i punteggi con 15, 30 e 40 ha sempre suscitato molta curiosità fra gli esperti.
Una teoria ipotizza si tratti dei quarti d'ora segnati per prendere il tempo (il 40 deriverebbe da un accorciamento); un'altra sostiene che la traduzione francese (quinze, trente et quarante) fosse più orecchiabile e che quindi il punteggio fosse una sorta di ritornello. Un'altra ancora avanza l'ipotesi che i punteggi si riferissero ai soldi scommessi durante le vecchie partite di pallacorda (15 soldi equivalevano a un denaro d'oro).
L'istituzione del Grande Slam
Lo sport con le sue nuove regole si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Negli Stati Uniti fu giocato la prima volta nel 1874 a Staten Island, nella casa della ricca Mary Ewing Outerbridge.
Nel 1881 il desiderio di giocare a tennis competitivamente portò alla fondazione dei primi club.
Allo stesso anno 1881 risale l'istituzione dei quattro Grandi Slam, cioè i quattro tornei di tennis più prestigiosi del mondo: Australian Open, Open di Francia, Torneo di Wimbledon e US Open. Tali competizioni restano a tutt'oggi le più ambite e il loro conseguimento nello stesso anno è chiamato Grande Slam.
Il gioco era addirittura confezionato in una scatola contenente alcune palle, quattro racchette, la rete e le indicazioni per segnare il campo. Il gioco era fondato sulle regole del vecchio real tennis e, su suggerimento di Arthur Balfour, venne chiamato lawn-tennis.
La data di nascita ufficiale del tennis moderno risulta essere, quindi, il 23 febbraio 1874.
Wingfield prese in prestito parole ed espressioni francesi per la nomenclatura del suo gioco:
• deuce (usato per indicare il 40 pari), deriva da à deux le jeu, che significa "a entrambi il gioco".
• love (usato per indicare lo zero), deriva da l'oeuf, che significa "uovo", che a sua volta ricorda forma dello zero.
La singolare convenzione di segnare i punteggi con 15, 30 e 40 ha sempre suscitato molta curiosità fra gli esperti.
Una teoria ipotizza si tratti dei quarti d'ora segnati per prendere il tempo (il 40 deriverebbe da un accorciamento); un'altra sostiene che la traduzione francese (quinze, trente et quarante) fosse più orecchiabile e che quindi il punteggio fosse una sorta di ritornello. Un'altra ancora avanza l'ipotesi che i punteggi si riferissero ai soldi scommessi durante le vecchie partite di pallacorda (15 soldi equivalevano a un denaro d'oro).
L'istituzione del Grande Slam
Lo sport con le sue nuove regole si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Negli Stati Uniti fu giocato la prima volta nel 1874 a Staten Island, nella casa della ricca Mary Ewing Outerbridge.
Nel 1881 il desiderio di giocare a tennis competitivamente portò alla fondazione dei primi club.
Allo stesso anno 1881 risale l'istituzione dei quattro Grandi Slam, cioè i quattro tornei di tennis più prestigiosi del mondo: Australian Open, Open di Francia, Torneo di Wimbledon e US Open. Tali competizioni restano a tutt'oggi le più ambite e il loro conseguimento nello stesso anno è chiamato Grande Slam.
Il regolamento
L'inglese Walter Clopton Wingfield stabilì un primo regolamento nel 1874, dando al gioco il nome di sphairistike; l'anno successivo il gioco si diffondeva negli Stati Uniti per opera di Mary Outerbridge.
La regolamentazione definitiva è del 1888, quando si costituì l'Associazione tennistica inglese.
In Italia il tennis fu introdotto insieme con il football nel 1880 in Liguria.
Nel 1894 fu fondata la Federazione italiana e il primo campo di tennis in Italia fu quello di Bordighera in Liguria.
Nel 1895 si svolse il primo campionato italiano per tennisti, ma il tennis rimase uno sport d'élite sino al dopoguerra.
Nel 1896 il tennis fu inserito nel programma dei primi Giochi olimpici moderni e vi restò sino al 1924, quando fu prima eliminato e quindi riammesso nel 1988.
Nel 1900 si giocò la prima Coppa Davis, il trofeo che spetta annualmente alla squadra nazionale campione mondiale.
La nazionale italiana maschile vinse la Coppa Davis nel 1976.
Le nazionali femminili disputano, invece, la Fed Cup, che è stata vinta dalla nazionale italiana nel 2006, nel 2009 e nel 2010.
Nel 1883 iniziarono le prime sfide tra professionisti nel corsodi esibizioni. Successivamente si organizzarono regolarmente tornei professionistici che poi annualmente culminavano nei campionati professionali di tennis.
Nel 1968 la Federazione internazionale accettò il professionismo per tutti i tornei.
Dal 1973 si ricorre all'uso dell'elaboratore elettronico per aggiornare quotidianamente le classifiche dei tennisti professionisti: sino ad allora le classifiche venivano compilate da esperti per essere pubblicate su giornali e riviste specializzate.
Il materiale dei telai delle racchette è passato dal legno al metallo per arrivare all'attuale materiale sintetico, mentre le corde intrecciate, che un tempo erano in budello animale, sono da anni state sostituite dal nylon o da altri materiali sintetici.
Nel 1954 James Van Alen fondò la International Tennis Hall of Fame, attualmente il più grande museo di tennis nel mondo con sede a Newport negli Stati Uniti; in questo museo sono custodite racchette, maglie, cappelli, foto di molti campioni e personalità illustri del tennis che vengono ammessi in qualità di membri: Nicola Pietrangeli è diventato membro nel 1986, seguìto nel 2006 da Gianni Clerici, scrittore, giornalista e commentatore televisivo.
La regolamentazione definitiva è del 1888, quando si costituì l'Associazione tennistica inglese.
In Italia il tennis fu introdotto insieme con il football nel 1880 in Liguria.
Nel 1894 fu fondata la Federazione italiana e il primo campo di tennis in Italia fu quello di Bordighera in Liguria.
Nel 1895 si svolse il primo campionato italiano per tennisti, ma il tennis rimase uno sport d'élite sino al dopoguerra.
Nel 1896 il tennis fu inserito nel programma dei primi Giochi olimpici moderni e vi restò sino al 1924, quando fu prima eliminato e quindi riammesso nel 1988.
Nel 1900 si giocò la prima Coppa Davis, il trofeo che spetta annualmente alla squadra nazionale campione mondiale.
La nazionale italiana maschile vinse la Coppa Davis nel 1976.
Le nazionali femminili disputano, invece, la Fed Cup, che è stata vinta dalla nazionale italiana nel 2006, nel 2009 e nel 2010.
Nel 1883 iniziarono le prime sfide tra professionisti nel corsodi esibizioni. Successivamente si organizzarono regolarmente tornei professionistici che poi annualmente culminavano nei campionati professionali di tennis.
Nel 1968 la Federazione internazionale accettò il professionismo per tutti i tornei.
Dal 1973 si ricorre all'uso dell'elaboratore elettronico per aggiornare quotidianamente le classifiche dei tennisti professionisti: sino ad allora le classifiche venivano compilate da esperti per essere pubblicate su giornali e riviste specializzate.
Il materiale dei telai delle racchette è passato dal legno al metallo per arrivare all'attuale materiale sintetico, mentre le corde intrecciate, che un tempo erano in budello animale, sono da anni state sostituite dal nylon o da altri materiali sintetici.
Nel 1954 James Van Alen fondò la International Tennis Hall of Fame, attualmente il più grande museo di tennis nel mondo con sede a Newport negli Stati Uniti; in questo museo sono custodite racchette, maglie, cappelli, foto di molti campioni e personalità illustri del tennis che vengono ammessi in qualità di membri: Nicola Pietrangeli è diventato membro nel 1986, seguìto nel 2006 da Gianni Clerici, scrittore, giornalista e commentatore televisivo.
Il campo

Il campo può essere in terra battuta, erba, cemento o materiale sintetico.
Il rettangolo di gioco ha le seguenti dimensioni: 23,76-23,78 m x 10,97 m, compresi i corridoi laterali che sono larghi 1,37 m e sono validi solamente nelle partite di doppio.
La rete divisoria ha un'altezza di 0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete le linee a essa parallele sono distanti 6,40 m; subito dopo 5,49 m sono tracciate le linee di battuta. Ai lati e al fondo del campo di gioco vi dev'essere spazio sufficiente per i movimenti del giocatore: rispettivamente di 3,65 m e 6,40 m per le gare internazionali e 3.05 m e 5,50 per le gare nazionali.
Le cifre decimali che esprimono le misure del campo riflettono il fatto che il regolamento del gioco è stato fissato nei paesi anglosassoni, dove è in uso il piede come unità di misura della lunghezza. Tali dimensioni, espresse in piedi (simbolo ft), sono infatti 78 ft x 36 ft, compresi i corridoi laterali, che sono larghi 4,6 ft e sono usati solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 3 ft al centro e 3,5 ft ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete e parallele a essa, a 21 ft di distanza, sono tracciate le linee di battuta.
Il rettangolo di gioco ha le seguenti dimensioni: 23,76-23,78 m x 10,97 m, compresi i corridoi laterali che sono larghi 1,37 m e sono validi solamente nelle partite di doppio.
La rete divisoria ha un'altezza di 0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete le linee a essa parallele sono distanti 6,40 m; subito dopo 5,49 m sono tracciate le linee di battuta. Ai lati e al fondo del campo di gioco vi dev'essere spazio sufficiente per i movimenti del giocatore: rispettivamente di 3,65 m e 6,40 m per le gare internazionali e 3.05 m e 5,50 per le gare nazionali.
Le cifre decimali che esprimono le misure del campo riflettono il fatto che il regolamento del gioco è stato fissato nei paesi anglosassoni, dove è in uso il piede come unità di misura della lunghezza. Tali dimensioni, espresse in piedi (simbolo ft), sono infatti 78 ft x 36 ft, compresi i corridoi laterali, che sono larghi 4,6 ft e sono usati solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 3 ft al centro e 3,5 ft ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete e parallele a essa, a 21 ft di distanza, sono tracciate le linee di battuta.
La pallina
La palla è in gomma rivestita da uno strato di feltro, ha un diametro di circa 6 cm e pesa circa 58 g.
Negli incontri dei tornei professionistici le palle vengono cambiate dopo 7 giochi dall'inizio dell'incontro e poi ogni 9 giochi disputati (il motivo per il quale si cambiano le palline per la prima volta dopo 7 giochi consiste nel fatto che esse vengono in parte consumate anche durante i palleggi preliminari di riscaldamento).
Negli incontri dei tornei professionistici le palle vengono cambiate dopo 7 giochi dall'inizio dell'incontro e poi ogni 9 giochi disputati (il motivo per il quale si cambiano le palline per la prima volta dopo 7 giochi consiste nel fatto che esse vengono in parte consumate anche durante i palleggi preliminari di riscaldamento).
Storia del padel
Il padel è un gioco divertente, praticabile da persone di varie età e di entrambi i sessi, senza condizioni tecnico/fisiche particolari.
Necessita, per altro, di una spesa minima.
Costituisce sia un motivo di divertimento sia un’occasione di incontro e di “ritrovo”, divenendo al contempo un' attività motoria scevra di movimenti traumatici.
I campi possono essere sia all'aperto sia indoor e le regole di base sono all'incirca quelle del tennis.
La racchetta è una "pala" solida, forata in modo da renderla più leggera; la sua lunghezza massima non supera i 45,50 cm e le palline sono identiche a quelle del tennis.
Regole di base
Il giocatore che serve è in posizione diagonalmente opposta all'area di battuta dell’avversario e deve fare rimbalzare la palla sul pavimento prima di colpirla. Le battute si alternano, iniziando dalla parte posteriore destra del proprio campo verso l’area di battuta destra di chi riceve, e in seguito dalla parte posteriore sinistra.
La palla non può toccare al volo le pareti situate nel campo avversario, né la maglia metallica, né può rimbalzare due volte sul pavimento.
I giocatori possono respingere la palla di "volèe" ,tranne che in riposta al servizio , e possono colpire con la palla le pareti del proprio campo, facendo sì che questa in seguito passi al di sopra della rete verso il campo avversario.
Il punteggio è identico a quello del tennis. Una coppia serve e l’altra riceve. Il sorteggio stabilisce quale coppia cominci a servire.
Ricevendo la battuta, non è permesso rispondere al volo; pertanto non si può colpire la palla prima che essa non abbia rimbalzato una sola volta in terra.
La pallina deve essere colpita prima che tocchi terra per la seconda volta.
Ogni punto si effettua quando la palla va a toccare al volo le pareti del campo avversario, la maglia metallica e rimbalzi due volte sul pavimento, oppure quando, spinta da un giocatore, rimbalzi correttamente sul campo avversario e poi, oltrepassati i limiti del campo, colpisca qualche elemento o oggetto estraneo o rimbalzi due volte sul campo avversario.
Un giocatore può colpire la pallina e farla rimbalzare sulla metà campo avversaria, facendo sì che, dopo il rimbalzo, la pallina esca dal recinto del campo. I giocatori sono anche autorizzati ad uscire dal campo attraverso le uscite laterali per colpire la pallina, purché questa non abbia rimbalzato a terra per la seconda volta.
A un giocatore è consentito colpire con la pallina qualsiasi parete del suo campo (di fondo e laterali) e fare sì che questa passi al di sopra della rete verso il campo avversario.
La coppia perde il punto se:
• La palla rimbalza due volte sul campo prima di essere respinta;
• Un giocatore colpisce la palla al volo prima che questa abbia oltrepassato la rete e raggiunto il proprio campo;
• Un giocatore colpisce la palla e questa tocca le maglie o il pavimento del suo campo.
• La palla in gioco tocca il giocatore oppure qualsiasi cosa egli porti o usi, ad eccezione della racchetta.
• Un giocatore restituisce la palla in maniera tale da colpire al volo qualsiasi parete del campo contrario oppure la maglia metallica, o qualsiasi elemento estraneo al campo: la rete, i paletti di supporto, la cinghia centrale o la fascia e poi cade sul campo avversario.
• Un giocatore tocca o colpisce la palla più di una volta nella risposta.
• Entrambi i giocatori, simultaneamente o consecutivamente, colpiscono la palla.
Il campo di padel
Grazie alle sue dimensioni (200 m2) i campi di padel non richiedono l’utilizzo di grandi superfici e non sono ingombranti (lo spazio per un campo da tennis e maggiore di quello necessario per tre campi di padel, 18 m x 36 m = 648 m2).
I campi possono essere di diverso tipo:
• Campi di esibizioni (mobili, smontabili)
• Campi fissi
Dimensioni
• Lunghezza i
nterna dal campo 20,00 m
• Larghezza interna dal campo 10,00 m
• Altezza delle pareti 3,00 m
• Altezza della recinzione 4,00 m
• Altezza interna netta della copertura 7,00 m
Gli esordi negli anni Settanta in Messico
Il gioco del padel nacque negli anni Settanta in Messico, quando un notabile pensò di sfruttare lo spazio della sua residenza per costruire un campo che consentisse di giocare a tennis.
Lo spazio a disposizione era, però, più piccolo di quello adatto a costruire un campo di tennis regolamentare, ed era inoltre limitato, in alcuni lati, da strutture in muratura.
Allo scopo di realizzare ugualmente un terreno di gioco fu realizzata un'area ridotta rispetto alle dimensioni di un normale campo di tennis, completamente circondata da una sapiente combinazione di pareti in cemento e in rete metallica, cui spettava il compito di impedire alla pallina l'uscita dal campo di gioco. Questa singolare combinazione consentiva il vantaggio di sfruttare uno spazio di gioco ove la pallina fosse costantemente in movimento. Nasceva, così, il padel.
Successivamente il padel si diffuse in Spagna e, durante gli anni '80, divenne un vero e proprio sport espandendosi anche in altri paesi: Argentina, Francia, USA, Brasile.
Pur avendo avuto origine in Messico, è in Spagna che il padel è riuscito ad avere la sua grande visibilità.
In un hotel di Marbella in Spagna il principe Hohenlohe fece costruire un campo di padel e moltissimi ospiti dell’hotel, provenienti da mezzo mondo, colsero l'occasione di giocare a questo nuovo gioco.
Progressivamente il gioco cominciò a convertirsi in un vero e proprio sport e a diffondersi in vari paesi: dall’Argentina (dove i giocatori sono ormai qualche milione) alla Spagna (paese che annovera migliaia di giocatori), dalla Francia agli Usa, sino al Brasile.
In Italia la Federazione Italiana Gioco Padel (F.I.G.P.) vide i natali nel febbraio del 1991, costituita da alcuni amatori con lo scopo di promuovere nel paese uno sport che unisse le qualità del tennis ad una maggiore facilità sia di apprendimento sia di dimestichezza tecnica, sfruttando una quantità ridotta di spazio e di strutture.
A promuovere la nascita della Federazione furono alcune Associazioni Sportive di Bologna e dintorni. Sin da subito si decise di strutturare la F.I.G.P. in accordo con quelli che erano i regolamenti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.).
La presentazione ufficiale del padel avvenne quando, nel maggio del 1991, venne realizzato un campo di esibizione durante la manifestazione dello Sport Show presso la Fiera di Bologna. Su questo campo si svolsero incontri fra le rappresentative di Spagna, Argentina e Italia.
La diffusione avvenne rapidamente, le richieste di informazioni sulla costruzione dei campi e sulla possibilità di poter praticare tale sport crebbero celermente.
Nell’estate del ’91 si svolsero i primi due tornei ufficiali ai fini della classifica nazionale.
Nell’ottobre del ’91, in rappresentanza della F.I.G.P., una coppia partecipò agli Assoluti di Spagna che si svolsero a Barcellona.
Il primo Campione italiano di padel fu il milanese Gianluca Baldi, tesserato per l’Associazione Sportiva Bologna Padel. Il Campionato italiano di club fu vinto dall’A.S. Bologna Padel.
L’Italia partecipò al Mondiale di Spagna nel ’92, giungendo ottava in campo maschile.
La seconda stagione agonistica italiana nel '92-93 laureò campione italiano Riccardo Baldi (fratello del succitato campione dell'edizione '91-'92), tesserato anch'egli presso l'A.S. Bologna Padel, che vinse ancora il campionato italiano di club, bissando il successo nel '93-'94.
Nell'estate '94 fu inaugurato il primo campo con pareti di cristallo in Italia, completamente smontabile e che permette riprese televisive da ogni angolazione. Di proprietà dell'A.S. Beach Padel Club, venne installato presso lo Sporting Club di Lido di Savio sulla riviera romagnola.
Nel '94 l'Italia partecipò alla fase finale del mondiale di padel che si tenne in Argentina, ottenendo un dignitoso nono posto.
Sempre nel '94 l'Italia partecipò con rappresentative femminile e maschile alla Coppa Corcuera ad Acapulco in Messico.
Nel '96 prese il via la Coppa delle Nazioni, formula a cinque incontri sulla falsariga della Coppa Davis del tennis, e l'Italia fu inserita nel gruppo B con Francia, USA, Messico e Canada.
La stagione agonistica '95-'96 venne vinta per la prima volta dal Circolo Tennis Costabissara, in virtù dei punti conseguiti dalla forte presenza femminile in campo agonistico.
Nel ’97 si svolse per la prima volta l’European Padel Tour, con quattro tappe: Bologna (Italisa), Graz (Austria), Waterloo (Belgio) e Beziers (Francia). Campione del circuito fu l’italiano Geo Orsini.
Nel settembre '99, presso il Waterloo Tennis in Belgio, si giocò il III Campionato Europeo di Padel.
La squadra maschile arrivò terza dietro a Spagna e a Francia, mentre la selezione femminile si qualificò quarta, dietro a Spagna, Francia e Belgio.
Durante la stagione 2001 la squadra nazionale italiana ottenne il miglior risultato mai raggiunto, diventando vice campione d’Europa a Sabadell in Spagna : vittorie contro Austria, Belgio e Francia.
Alla fine del 2002 la azionale maschile conquistò a Città del Messico il sesto posto assoluto nel campionato mondiale a squadre.
Nel 2005, in chiusura delle "Bologniadi", si svolse nella città felsinea il VI campionato europeo a squadre: vi presero parte le nazionali maschili di Belgio, Francia, Spagna e, per la prima volta, anche della Germania. La Spagna conquistò ancora, dominando, la prima posizione, mentre l’Italia si classificò al terzo posto, con la Francia al secondo.
Nel 2006 il mondiale di padel si giocò a Murcia in Spagna: la nazionale femminile si qualificò al sesto posto e la maschile al nono.
Nel campionato europeo del 2007 a Siviglia l’Italia si qualificò terza.
Nel 2008 il campionato mondiale si disputò a Calgary in Canada, ove e l’Italia maschile mantenne il nono posto.
Nell’aprile del 2008 la disciplina del padel fu definitivamente riconosciuta dal C.O.N.I., attraverso l’inserimento del "settore padel" nel contesto della Federazione Italiana Tennis.
L'Italia è certamente ancora agli inizi, ma sia i giocatori sia i dirigenti stanno registrando, anno dopo anno, il raggiungimento di sempre nuovi rilevanti traguardi che fanno ben sperare nel futuro di questa disciplina.